Dove fioriscono le Renne

scritto da Golden
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Testo: Dove fioriscono le Renne
di Golden

In Finlandia, a Kuusamo, tra laghi e betulle, dove l’inverno canta con voce di vetro, viveva un ragazzo di nome Eero Niemi. Era diverso dagli altri: mentre i suoi coetanei inseguivano la luce breve del sole, lui cercava i profumi nascosti del vento. Sapeva riconoscere una stagione solo respirandola. Diceva che ogni odore era una parola della terra.

Annotava tutto:
“L’estate sa di resina e cielo.”
“L’autunno profuma di malinconia e ferro dolce.”
“L’inverno non ha odore, ma un suono: il silenzio.”

Quando crebbe, lasciò la città per tornare ai boschi che l’avevano cresciuto. Sulla riva del lago Kitkajärvi aprì un piccolo laboratorio di legno e scrisse sulla porta: “Eero Niemi – Laboratorio dell’Aria”.
Dentro, creava profumi mescolando betulla, muschio, bacche e acqua di sorgente. Ma nessuna fragranza gli sembrava vera.

Finché, un mattino di marzo, aprì la finestra: l’aria fredda e chiara gli accarezzò il viso, portando con sé l’odore del ghiaccio e del pino. Capì che non doveva inventare la natura — doveva solo lasciarla entrare.
Così nacque il suo profumo: “Aria di Finlandia”. Un’essenza che sapeva di silenzio, di luce e di lontananza. La gente veniva da lontano per provarlo. Annusava, chiudeva gli occhi e diceva:
“Sa di casa.”
“Sa di pace.”


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Un giorno d’inverno, mentre il vento danzava come una promessa, una piccola renna selvatica si affacciò alla porta. Tremava, smarrita, con il muso impolverato di neve.

Eero ls accudì con pazienza: la nutrì, la lavò, le parlò. La chiamò Orvokki, come la viola del nord — un fiore che cresce anche tra le pietre e la neve. Passarono gli anni, e il laboratorio divenne la loro casa. Eero lavorava e Orvokki lo seguiva ovunque: tra i barattoli, nei boschi, lungo le rive del lago ghiacciato. I bambini del villaggio la chiamavano “la renna profumata”. Sull’insegna del negozio, Eero fece dipingere la sua immagine: una renna con un fiore viola tra le corna.


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La bottega divenne famosa, ma rimase una piccola gemma pura.
Persone arrivavano da Kuusamo e dai paesi vicini per respirare i profumi dei fiori e delle essenze che lui creava. Ma Eero non cercava la fama: ogni bottiglia racchiudeva una piccola parte della sua terra, e il laboratorio restava semplice, come la sua vita tra betulle e laghi.

La gente amava “Aria di Finlandia” perché non era un profumo artificiale, ma un respiro vero, un ricordo vivo della foresta e dei fiori selvatici. Eppure, tra i barattoli di vetro e le assi di legno grezzo, il silenzio dei boschi, il vento e il profumo dei fiori, il laboratorio non cambiava. Rimaneva un angolo puro del cuore di Eero, dove ogni essenza parlava della sua terra e della sua amata Orvokki.


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Nel tempo, però, anche il respiro più puro si fa lento.
Gli inverni passarono, e Orvokki cominciò a camminare piano, a sdraiarsi più spesso accanto al fuoco. Eero la curava con la tenerezza di un fratello, parlava con lei come a una persona:
“Hai profumato la mia vita più di tutti i fiori del Nord.”

Un giorno, al tramonto, mentre fuori cadeva la prima neve dell’anno, la renna sollevò il muso, guardò verso il lago e poi posò la testa sul grembo del suo amico. Il suo respiro si fece lieve come fumo d’inverno. Eero rimase accanto a lei fino al mattino.

Dietro al negozio scavò con le proprie mani una piccola tomba, sotto una betulla, e vi depose il corpo di Orvokki, coprendolo con rami di pino e fiori secchi. Poi tolse l’insegna del negozio e ne fece incidere una nuova: “Orvokki – Essenze del Nord”.


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Passarono i mesi. L’inverno tornò, poi svanì, e la neve si sciolse. Eero continuava a lavorare, ma qualcosa mancava nell’aria. Ogni sera si fermava davanti alla tomba e parlava piano, come se la renna potesse ancora sentirlo.

Finché, una mattina di maggio, accadde qualcosa di inspiegabile. L’aria era stranamente dolce, e un profumo di fiori riempiva il vento. Eero uscì di casa, guardò verso la tomba e rimase senza fiato: intorno alla betulla erano sbocciate decine di viole, fitte, viola e blu come i cieli del nord. Non solo sulla tomba, ma tutto intorno al negozio: sui gradini, lungo le pareti di legno, persino sul sentiero che portava al lago.

E proprio davanti alla porta, tremante e bagnato di rugiada, un piccolo cucciolo di renna lo fissava con occhi lucidi. Piangeva piano, come se cercasse qualcuno che conosceva da sempre. Eero si inginocchiò, allungò una mano e disse sottovoce:
“Benvenuto, piccolo… Orvokki ti ha mandato.”

Il cucciolo si avvicinò, annusò la sua giacca e si accucciò accanto a lui. La bruma del mattino saliva dal lago, lenta e azzurra. Il vento muoveva piano le betulle, e il loro fruscio sembrava una voce antica.

Eero si inginocchiò davanti alla piccola tomba, accarezzando le viole che ormai ricoprivano il terreno come un mantello vivo.
“Guarda, Orvokki,” sussurrò, “hai fatto sbocciare la primavera anche qui, dove il gelo non perdona.”

Restò in silenzio, mentre il cucciolo dormiva accanto a lui.

“L’ho chiamato Kielo, come il mughetto, il fiore che annuncia il ritorno della felicità. Perché anche se tu non ci sei più, qualcosa di te è tornato — piccolo, tremante, ma vivo. È come se la tua anima avesse scelto di rifiorire in lui.”

L’aria sapeva di resina e di fiori, ma anche di neve lontana — il profumo stesso della Finlandia che lui aveva cercato per tutta la vita.
“Sai,” continuò piano, “ho capito che non esiste un profumo più puro del ricordo. Le essenze svaniscono, ma ciò che amiamo rimane nel vento. E ogni volta che apro una finestra, tu ritorni. Nel respiro dei pini, nel passo leggero dei cuccioli, nella voce del silenzio.”

Alzò lo sguardo verso il cielo: l’aurora, quella notte, era arrivata presto. Linee verdi e viola si intrecciavano sopra il lago, e per un attimo sembrò che una figura si muovesse tra le luci — elegante, fiera, con un fiore tra le corna.

Eero sorrise. Poi tornò nel suo laboratorio, accese una candela, e scrisse sull’etichetta del suo nuovo profumo:
“Orvokki – L’Aria di Finlandia”
Distillata dal silenzio, custodita dal vento.

E fuori, nel chiarore dell’aurora, le viole continuarono a fiorire.

Dove fioriscono le Renne testo di Golden
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